RASSEGNA STAMPA

LA REPUBBLICA - Pinelli l´anarchico, "capro espiatorio"

Genova, 18 luglio 2010

Pinelli l´anarchico, "capro espiatorio"
In Regione il convegno "Vittime di Stato. Quale giustizia?"
RAFFAELE NIRI

«E´ successo a Pino, perché era anarchico, domani potrebbe capitare a qualcuno di voi. Ricordate, c´è sempre bisogno di un capro espiatorio». Le parole di Licia Pinelli, portate dalle figlie oggi cinquantenni Claudia e Silvia (avevano, rispettivamente otto e nove anni quando il ferroviere anarchico "fu suicidato" in Questura, a Milano) gelano persino i genitori di Stefano Cucchi, la mamma di Carlo Giuliani, la sorella di Iaio giustiziato davanti al Leoncavallo. Qualcuno legge la testimonianza dei parenti delle vittime di piazza Fontana, costrette a pagare le spese processuali perché lo Stato non è riuscito a trovare i colpevoli della strage che ha avviato la strategia della tensione. Sono passati quarantuno anni da allora, una vita. O il doppio di una vita, se si viene uccisi a vent´anni, come Carlo Giuliani «che adesso starebbe, tranquillamente al mare», come dicono, con un velo di sarcasmo, i suoi amici. Proseguirà questa mattina (di nuovo alle 10,30, a piano terra della Regione, in piazza De Ferrari) il convegno "Vittime di Stato, quale giustizia?" che ieri ha visto ben tre sessioni e una marea di testimonianze. Le prime, al mattino, sono state quelle più antiche: le figlie di Pinelli, la sorella di Iaio, le parole di Franco Serantini (picchiato a morte dalla polizia il 7 maggio del 1972 sul Lungarno di Pisa) e Francesco Lorusso (ucciso dai carabinieri l´11 marzo del 1977). Nel pomeriggio le testimonianze dei parenti, dei compagni di chi è stato ucciso tra carcere e dintorni (Aldo Bianzino, Stefano Frapporti, Stefano Cucchi, Giuseppe Uva "ma non dimentichiamo tutti quelli, e sono tanti, che muoiono dietro le sbarre, senza uno straccio di parente che ne tuteli la memoria") e poi la sera le testimonianze di oggi: dalla scuola Diaz a Giuliano Giuliani che parla di Carlo e via via tutti gli altri. Questa mattina - a partire dalle 10,30, ancora in Regione - "Dalla parte delle vittime": partecipano don Andrea Gallo, Stefano Zuccari, Gilberto Pagani, Francesco Barilli, Carlo Bachshmidt, Italo Di Sabato.